Per quale squadra di calcio fai il tifo, e soprattutto perché?
07/08/2023 | Claudio_VL | 1 commenti
Tanti anni fa il mio medico della mutua, il dottor Pierangelo A., mi raccontò la storia di come si era ritrovato, lui appassionato della Juventus, ad avere un figlio tifoso del Torino. La nostra conversazione andò più o meno così:
“Era estate, avevo portato la mia famiglia a fare villeggiatura in Valle d’Aosta. Mio figlio era piccolo, non seguiva ancora molto il calcio, e stavo cercando di indirizzarlo verso la Vecchia Signora. Caso volle che il Torino facesse la sua preparazione estiva vicino ad Aosta, quell’anno. Era in programma una partita amichevole tra il Torino di Gigi Radice, che in quegli anni devo ammettere era una gran squadra, e l'Aosta, squadra locale che giocava nella Promozione Piemontese. Come prevedibile la partita fu a senso unico: il Toro vinse l’amichevole con una valanga di goal, mio figlio vide quella partita e si innamorò dei granata, e io mi ritrovai con un tifoso del Torino in casa.â€
“Beh, avrebbe potuto andare peggioâ€, dissi io.
“Certo. Dopo quella partita mio figlio avrebbe anche potuto diventare tifoso dell’Aosta...â€
E tu, per quale squadra fai il tifo? E soprattutto, perché? C’è un episodio al quale è legato l’inizio del tuo della tua passione per quella squadra? O è una questione geografica, nel senso che fa il tifo per la squadra della tua città ?
Se ti va, lascia un commento in questa pagina, e condividi la tua storia di tifoso con gli altri lettori del sito. Grazie!
P.S. - Con tante scuse ai tifosi dell'Unione Sportiva Aosta 1911, meglio nota come Aosta. Al cuore non si comanda: sostenere una squadra "piccola", che gioca in una categoria minore, e magari che non vince molto spesso e' una dimostrazione di vera passione sportiva.
Foto di Daniel Norin da Unsplash.
Argomenti: calcio
Commenti (1)Commenta
Basket dicevamo, nel lontano '83 la Virtus si avviava a vincere il 10`titolo, quello della stella, e avendo in casa un padre tifoso dei bianconeri , da bravo adolescente ribelle non potevo che avvicinarmi all'altra sponda, quella disgraziata della Fortitudo negli dell'ascensore: uno in A1, retrocessione, cavalcata in A2 e promozoine, figuraccia in A1 e retrocessione e cosi' via - come diceva un amico cosi' almeno un anno ogni due abbiamo qualcosa da festeggiare..
Un aspetto importante di questa passione sta nel termine "disgraziata", in tutti i sensi: budget all'osso, roster indecenti, stranieri (rigorosamente due all'epoca..) presi al mercato delle pulci o misteriosi "camioni ex-NBA" che non avevano mai messo piede in campo negli States, tifosi rumorosi ma in minoranza netta rispetto ai cugini, tendenza al masochismo..
Proprio questo mix di poverta', si fa per dire, e spirito guerriero (incarnato, tra i tanti da Nino Pellacani, che oltre a due zappe al posto delle mani aveva un cuore cosi' e si buttava su ogni pallone) mi affascinava, ti faceva sentire un ribelle contrapposto ai medioborghesi dalla sponda Virtus - per inciso, la componente ideologica predominante nella Fossa dei Leoni, cioe' tra gli ultras Fortitudo, era ed e' decisamente a destra, per cui di ribelle aveva il giusto, ma d'altronde a Bologna il borghese vota PD da sempre, per cui se volevi sentirti un ribelle a quei tempi dovevi scegliere un estremo, Democrazia Proletaria o Fronte della Gioventu'!
Io personalmente non ho mai apprezzato gli estremi, e in curva con quei quattro Neandertal non e' che avesi molto a che spartire, ma il bello dell'adolescenza e' anche saltare da una parte all'altra senza il minimo imbarazzo, per cui non mi sono mai posto il problema, e ad ogni modo lo sport dovrebbe essere libero da questo tipo di inquinamento ideologico..
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