Pietro Fanna mi è apparso in sogno

09/10/2024 | Claudio_VL | 0 commenti

Due notti fa stavo dormendo, ho sognato, e nel sogno c’era Pietro Fanna. Sogno raramente, purtroppo, conseguenza di giornate lunghe e nottate brevi, ma per fortuna ho mantenuto l’abitudine, acquisita negli anni 90 per motivi di studio, di prendere appunti sui sogni appena fatti, al risveglio.

Cosa ha fatto, cosa ha detto Pietro Fanna, nel mio sogno? Un po’ di contesto, per iniziare: non vivo in Italia, non seguo i programmi televisivi italiani sul calcio, con ex calciatori ospiti come esperti, per cui non so cosa abbia fatto Fanna negli ultimi trent’anni circa, diciamo dal momento dei suoi ritiro.

Nel sogno, Fanna era gentile e sorridente, era lì per caso, e forse era lì in sostituzione di un altro calciatore, che per qualche motivo non poteva essere presente. Così ha detto nel sogno. Possibile che, anche nel mio sogno, Fanna abbia fatto quello che spesso gli è capitato di fare in carriera, cioè la riserva?

Cosa so di Pietro Fanna, allora? Lo ricordo all’Inter, al Verona, soprattutto alla Juve, uno tra i tanti giocatori al limite della formazione principale, uno che ha avuto più successo dei coevi Tavola, Osti, Koetting e Storgato, e un po’ più di Claudio Prandelli (Claudio Cesare Prandelli era noto solo col primo nome, quando giocava a pallone). Fanna era, per me, un esempio di velocità al servizio del calcio: uno dei non tantissimi giocatori capace di correre veloce e lo faceva spesso. Possibile che fosse lì, nel sogno, come sostituto di Dennis Rommedahl, il giocatore più veloce che ricordi? Boh.

In quel periodo, prima metà degli anni ‘80, c’erano attaccanti più centrali, più celebrati e, probabilmente, migliori, che erano famosi per la velocità ma in realtà erano devastanti per il fatto che non riuscivi a fermarli, non per i chilometri all’ora. Boniek, Rummenigge. Stelle di un altro livello. Erano gli anni in cui, in Piemonte, le migliori telecronache delle partite le faceva una donna, Licia granello, su Videogruppo: precisa, competente, a suo agio in quel ruolo, non so se abbia ottenuto ruoli migliori (Videogruppo aveva un bacino d’utenza piuttosto limitato, temo).

E allora, cosa vuol dire l’apparizione di Pietro Fanna in uno dei miei rari sogni? Che devo dedicarmi al calcio del passato e a quei giocatori che sono stati un po’ meno che stelle ma un po’ più, molto di più in certi casi, che comprimari? Oppure che devo scrivere di quello che apprezzo, i giocatori veloci, lineari, che puntano direttamente alla porta avversaria anche se sono ancora nella propria meta’ campo, come lo Spinazzola dei momenti migliori? O che è meglio essere un buon comprimario e giocare sempre o quantomeno spesso, piuttosto che essere un potenziale campione che non riesce a realizzare il suo potenziale?

Forse Fanna mi è apparso in sogno per ricordarmi che il tempo passa per tutti, e non è il caso di piangere sui capelli caduti.





Nella foto, Pietro Fanna segna alla Juve con la maglia dell'Inter, con Caricola battuto e Brio deluso, 15 marzo 1987. Lo ricordo con la bella maglia della Juve dei primi anni Ottanta, e ho trovato un paio di foto in cui la indossa, ma preferisco pubblicare una foto in cui è felice, anche se ai danni della Vecchia Signora. Foto di autore sconosciuto, da Wikipedia, fonte originale I Got Cider in My Ear. Pubblico dominio.


Argomenti: calcio, nostalgia

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